venerdì 2 agosto 2013

2 Agosto 1980, ore 10.25. Stazione di Bologna, sala d'aspetto di seconda classe.




"Il più grave atto terroristico in Italia nel secondo dopoguerra" così è stato da sempre etichettato quello che successe 33 anni fa. 
Una vera e propria strage: più di 200 feriti e 85 morti, molti dei quali furono identificati tramite un dito, un anello, o una borsetta.
Era un caldo giorno di Agosto e la stazione centrale di Bologna era affollata di turisti in partenza o in arrivo dalle vacanze estive, alle 10.25 nella sala d'aspetto della seconda classe esplode un ordigno a tempo collocato all'interno di una valigia. L'esplosione fu così forte che arrivò a travolgere anche treni fermi in altri binari, fino a 50 metri di distanza, e colpì anche la stazione dei taxi antistante la sala d'aspetto.
La popolazione reagì immediatamente: gli autobus fermi furono usati come delle ambulanze mobili, molti cittadini, insieme ai viaggiatori presenti, prestarono i primi soccorsi alle vittime e contribuirono ad estrarre le persone sepolte dalle macerie e, immediatamente dopo l'esplosione, la corsia di destra dei viali di circonvallazione del centro storico di Bologna, su cui si trova la stazione, fu riservata alle ambulanze ed ai mezzi di soccorso.
L'autobus della linea 37, infatti, divenne uno dei simboli destinati a passare alla storia assieme all'orologio fermo posto sopra l'entrata della sala d'aspetto.

Nell'immediatezza dell'attentato la posizione ufficiale sia del Governo Italiano, allora presieduto dal Senatore Democristiano Francesco Cossiga, che delle forze di polizia fu quella dell'attribuzione dello scoppio a cause fortuite, ovvero all'esplosione di una vecchia caldaia sita nel sotterraneo della stazione; tuttavia, a seguito dei rilievi svolti e delle testimonianze raccolte sul luogo dell'esplosione, apparve chiara la natura dolosa dell'esplosione, rendendo palese una matrice terrorista, che contribuì ad indirizzare le indagini nell'ambiente del terrorismo nero. Molti anni dopo, ricordando l'ipotesi della caldaia, il magistrato Libero Mancuso ebbe a dire in un'intervista televisiva che i depistaggi erano già iniziati poche ore dopo la strage.
Il 26 Agosto 1980 la Procura della Repubblica di Bologna emise ventotto ordini di cattura nei confronti di militanti di estrema destra dei Nuclei Armati Rivoluzionari tra cui, i più famosi, Roberto Fiore e Massimo Morsello (futuri fondatori di Forza Nuova).
I veri mandanti tuttavia non sono stati ancora trovati e processati. Uno degli ultimi risvolti, nuovamente cambiando rotta, è avvenuto il 19 Agosto 2011: la Procura di Bologna pone sotto indagine due terroristi tedeschi, Thomas Kram e Christa Margot Frohlich, entrambi legati al gruppo terrorista Carlos, i quali risulterebbero presenti a Bologna il giorno dell'attentato, seguendo così la pista del terrorismo palestinese. Ipotesi che non è mai stata accettata dal presidente dell'Associazione famigliari vittime Paolo Bolognese e invece ripetutamente riproposta da Francesco Cossiga.


Oggi, a ricordare le vittime, era presente il Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini mentre Pietro Grasso, Presidente del Senato, ha mandato solo un suo funzionario. Perchè? Non sarebbe un segnale forte se partecipassero TUTTI gli esponenti del Governo anche per dare una grande spinta per le indagini. Trentatrè anni non sono abbastanza per fare chiarezza?

Il 1o Giugno 1981 si costituì l'Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage alla Strazione di Bologna del 2 Agosto 1980 allo scopo di "ottenere con tutte le iniziative possibili la giustizia dovuta"; costituita inizialmente da 44 persone, il numero di associati crebbe in poco tempo fino ad arrivare a 300 membri.
L'associazione negli anni successivi alla strage è rimasta attiva tanto per il ricordo della strage, quanto per proporre iniziative che si sono affiancate alle indagini: con scadenza quadrimestrake i componenti si recano presso il Tribunale al fine di incontrare i Magistrati Inquirenti e, esaurito l'incontro, indicono una conferenza stampa a scopo informativo sul procedimento dello stato delle cose.
Il 6 Aprile 1983 questa Associazione assieme alle Associazioni delle vittime delle stragi di Piazza Fontana, Piazza della Loggia e del treno Italicus costituì, con sede a Milano, l'Unione dei Familiari delle Vittime per Stragi.

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